Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Bentornati qui a leggere e a commentare, o ad aggiungere qualsiasi cosa siate a conoscenza, inerente il tema trattato naturalmente. Parliamo oggi brevemente di alcuni prodotti della terra diciamo così pregiati: funghi e tartufi. Per i primi, è importante la solita raccomandazione: stare molto attenti alle specie velenose presenti un po’ dappertutto, non rac- coglierli in prati dove potrebbero essere stati usati diserbanti per il controllo di certe specie arboree. Vedi giardini ben tenuti, campi da golf ecc. Dalle mie parti è già accaduto di avvelenamenti per questi motivi. In una conferenza svoltasi recentemente invece è stato fatto notare, da esperti del settore, la diminuita presenza di certe tipologie di funghi. Il bolé ad esempio è quasi introvabile.Sarebbe quel fungo bellissimo e saporitissimo con l’ombrella diciamo così rosso-arancio la parte sotto gialla e il gambo bianco naturalmente. Questo sarebbe dovuto alla poca presenza di varie specie animali nei boschi, dalle mucche alle lepri ai cinghiali…. almeno qui nel veneto non ce ne sono. Questi animali infatti si nutrono a loro volta di funghi ma defecando poi contribuiscono, a spargere i semi in altri posti e a nutrire con materiale organico il bosco stesso. Così sembra. Al riguardo dei tartufi in detta conferenza è emersa una constatazione inquietante. Durante la raffinazione del petrolio si viene a creare una molecola che ha un fortissimo profumo di tartufo. Questa molecola mischiata a salse può venire usata in pietanze e fatta passare come tartufo. Sembra non sia pericolosa per la salute lo è per il portafoglio se si pagano piatti conditi con questo intruglio come se fossero piatti conditi con tartufo vero. Inoltre, a detta degli stessi esperti, una volta mischiato ad una pietanza calda,diciamo un risotto, è impossibile riconoscere il tartufo sintetico da quello vegetale. Non resta quindi, per chi se lo può permettere, o fidarsi del ristoratore o farselo grattugiare al tavolo.
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